Diamo il benvenuto a Luca Rossi su musicisti emergenti. Iniziamo subito con le domande.
Parlaci un pò di te. Quando hai iniziato a fare musica?
Nato nel ’97 ad Ancona. Ho vissuto per i primi 19 anni nei paesini tra Pesaro e Urbino, sempre nelle Marche, studiando in un liceo pesarese. A 19 anni mi sono trasferito a Roma dove attualmente frequento il corso DAMS all’università RomaTre.
Ho iniziato da piccolissimo riproducendo suonerie di telefoni e musichette sentite qua e là, con una minuscola tastiera che suonava soffiandoci dentro, fino al natale dei miei 6 anni, quando la mia famiglia mi regalò una piccola chitarra.
Da quel giorno, prima con gli insegnamenti di mia cugina, poi con lezioni private, ed infine frequentando corsi di musica sia alle medie che alle superiori (dove iniziai a studiare anche il pianoforte), ho terminato gli studi con il diploma di liceo musicale.
Nel frattempo ho anche scritto svariate canzoni, soprattutto dal 2012, dove mi sono avvicinato alla musica inglese ed al rock, e quindi di conseguenza, ho studiato meglio la lingua. In seguito ho comprato una videocamera da viaggio ed una discreta strumentazione per registrare, con cui ho inciso da solo il mio primo inedito. Negli anni successivi ho fatto sempre più esperienze: ho registrato qualche video fino a imparare come creare contenuti meno “amatoriali”, ho suonato in live sia da solo che con un gruppo, che mi ha formato incredibilmente sia dal lato artistico che dal punto di vista dei rapporti umani con i membri della band e con i gestori dei luoghi dove suonavamo.
Ad oggi sono tornato a fare musica da solo, gestisco un canale di quasi 200 iscritti dove pubblico per lo più cover e ho scritto quasi 30 inediti!
Quali argomenti tratti nei tuoi testi?
Nei miei testi cerco sempre di essere il meno scontato possibile, a volte ci riesco, trattando di tematiche complesse e sempre dal mio punto di vista, che ritengo comunque piuttosto razionale e ragionato, altre volte mi sbilancio sul sentimentale (coscientemente eh!) “usando” lo scrivere canzoni come una valvola di sfogo. Personalmente trovo meraviglioso il trasformare frustrazione, rabbia o tristezza in qualcosa di grande come una canzone!
Quanto tempo occupa la musica nella tua vita?
Beh, non c’è un tempo predefinito, a volte suono per ore o registro tanti giorni di fila se sto curando un progetto in particolare, altri giorni non tocco strumenti, canticchio più o mento 23 ore su 24 però ahahah
Diciamo che in “backround” il mio cervello non smette un secondo di avere idee e di pensare a come posso lavorare su progetti musicali sempre nuovi prendendo spunti dal mondo che mi circonda.
Raccontaci il ricordo più bello della tua carriera?
Uhm… questa è difficile :’)
Credo che ad oggi sia un live che feci con la mia band in un locale un po’ “underground”, non necessariamente al 100% in senso buono (ehm ehm sporco coff coff!) ma molto ad effetto e con fonici bravi. Avevo comprato una nuova chitarra elettrica poche ore prima e ho cantato inediti scritti da solo, con il gruppo, cover di canzoni che amavo e una sorpresa finale per un “fan” non che mio amico che chiese una canzone specifica per il suo compleanno. Andò tutto molto bene!
Che rapporto hai con i social network? Come possono rimanere in contatto i tuoi fan con te?
Credo che i social per i creativi che vogliono affacciarsi al mondo in cui dovranno poi vivere di ciò che fanno, siano quasi indispensabili, o per lo meno aiutino di molto la carriera: se ad oggi sono minimamente conosciuto è per la magia dell’internet che mi permette di avere un 30% di pubblico italiano e un 70% diviso tra Stati -Uniti, Inghilterra, Canada, Brasile e il resto del mondo!
I miei fan possono trovarmi sulla gran parte dei social ad oggi più usati 🙂
Senza poi parlare di quanto sia bello collaborare e confrontarsi con artisti come me conosciuti proprio sui social che mi hanno e a cui ho insegnato tanto.
Progetti per il futuro?
Per ora ho fatto la scelta di trasferirmi da solo a Roma e tentare di ampliare la mia visione del mondo della musica in una città molto più grande di quella dove vivevo prima, per il futuro vedrò: se trovo opportunità qui dove sono le sfrutto, altrimenti non ho paura di spostarmi nel mondo finché non troverò qualcuno disposto a scommettere su ciò che sono e ciò che faccio.
Ecco come contattare Luca Rossi
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Ringraziamo Luca Rossi per l’intervista.
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