Dal 3 giugno 2022 sarà disponibile in rotazione radiofonica e in digitale “A Beautiful Mistake” (NyNa City 91 records), il nuovo singolo di Simone Corvino.Il brano “A Beautiful Mistake” racconta una di quelle brevi storie che finiscono ancora prima di iniziare ma che lasciano una traccia indelebile in ognuno di noi. A differenza del primo singolo con sonorità rock band, il secondo mostra Simone, chitarra e voce, in tutta la sua dolcezza di songwriter. Spiega l’artista a proposito del brano: “Ed è sempre così, gli ambienti ti scelgono nello stesso modo in cui ti scelgono alcune storie che restano eterne”.
Nel video di “A Beautiful Mistake” per la regia di Claudio D’Avascio, vengono mostrati ambienti che in qualche modo la vita aveva precedentemente scelto per Simone.
MUSICISTI EMERGENTI – RISPOSTE
1. Cosa c’era nella tua vita, musicalmente parlando, prima della pubblicazione di “The Chaos Theory”, il tuo album di debutto?
1. Ho formato un band al liceo, “Benzine”, insieme a due compagni di scuola che sono diventati grandi amici. Con loro passavo nottate a scrivere nuove canzoni, jam sessione fino all’alba e abbiamo suonato live sia al BCC High school, dove c’era un teatro meraviglioso, e successivamente anche nella piazza di Bethesda, un sobborgo di Washington DC. Verso la fine della mia permanenza a D.C. siamo anche andati nel famoso INNER EAR STUDIOS, dove abbiamo registrato alcune tracce, proprio li in quel tempio dove alcuni mostri sacri del movimento punk americano degli anni ’70, Fugazi, Dave Grohl e Foo Fighters, Bad Brains e altri, avevano registrato dischi storici. Li ho cominciato veramente a capire la passione che avevo per la produzione musicale.
2. In che senso “The Chaos Theory” è il tuo esordio come artista, ma anche come persona?
2. Intendevo dire questo: essendo io abbastanza introverso, ho sofferto un pó la mia timidezza nella vita sociale. Il mio esordio come performer, esibirmi davanti ad un pubblico con grinta ed energia, per poi lasciare tutto sul palco, è per me, oltre ad assumere una identità nuova, un modo di pormi verso gli altri e verso me stesso in modo molto liberatorio. Ho lavorato a questo primo progetto, CHAOS THEORY, che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con musicisti e professionisti, addetti ai lavori, che mi hanno fatto capire e conoscere tante cose nuove, non solo come artista, apportando dei cambiamenti fondamentali, positivi, anche nella mia vita personale.
3.Qual è il fil rouge che collega tutti i tuoi brani?
3. Direi che il fil Rouge (che ho anche dovuto fare un Google a capire che fosse, grazie perché e davvero bello come simbolismo) è quella voce, la mia, di un ragazzo che probabilmente assomiglia tanti, oggi, della mia generazione. Noi non vogliamo più appartenere agli stereotipi maschili ne di nessun altro genere. Infatti, non voglio essere messo nelle conformità di nessuna scatola, che sia di generi musicali, sessuali, politici. Siamo diversi, pensiamo in tanti modi e siamo molto più sensibili al nostro mondo e alla sofferenza che siamo stati costretti ad ereditare da chi, forse, non ha potuto proteggere noi e il nostro pianeta. Abbiamo valori e pensieri diversi.
4. Hai avuto qualche riscontro in America?
4. Si, fra tutti gli amici, la famiglia e la grande rete di conoscenze che abbiamo li, ma ufficialmente dobbiamo ancore cominciare la promozione oltre oceano.
5. Com’è iniziato il tuo 2022? Come proseguirà?
5. Spero che continui con altre produzioni e, soprattutto, con quello che amo fare di più: