Spesso sentiamo dire che il cantautorato italiano è morto.
Siamo passati dai testi degli ultimi poeti, che ancora oggi rappresentano il simbolo del cantautorato italiano, ai testi delle canzoni che oggi si definiscono Mainstream.
Davvero non esistono più cantautori degni di essere chiamati tali?
Il cantautore è un “Cantante di musica leggera che interpreta brani scritti o musicati da lui stesso (enciclopedia Treccani)”
Quando diciamo “cantautore” pensiamo ai miti indiscussi del cantautorato. Parliamo, ovviamente, di De André, Dalla, De Gregori, Guccini, Bennato, Gaber, Daniele, Battiato ecc, ecc …
Questi “mostri” sono i maestri del verbo, in grado di gettare luce tra i meandri nebulosi della psicologia umana. Persone consapevoli dei propri desideri, in grado di non abituarsi alle convenzioni, di non censurarsi inconsapevolmente, che comunicano con estrema specificità e fedeltà concetti complessi e vasti, e li adattano senza sforzo (o almeno così sembrerebbe) alla loro musica, con un linguaggio comprensibile a tutti, ma dal sapore poetico.
Sono molte cose per essere alla portata di chiunque.
Rispettare il ritratto complesso, descritto superficialmente sopra, ci allontana incredibilmente dall’ottenere la nomina di “cantautore “.
Fortunatamente questo concetto è esteso anche ai comuni mortali, alle persone che vogliono regalare immagini, passando per la loro fitta ed unica esperienza, espresse con le parole “Giuste”.
Più difficile diventa entrare nelle grazie degli amanti del cantautorato, se state semplicemente esprimendo le vostre emozioni in musica. In fondo, dal cantautorato ci si aspetta un po’ di poesia: si vuole essere trafitti da una frase che ci fa alzare i peli sul braccio e contattare il tatuatore per avere tale bellezza incisa sulla pelle, finché non la mangiano i vermi.
Il punto forse è proprio la bellezza. La stessa che puoi trovare nelle meraviglie della natura e dell’arte che, come diceva Platone, ne è la “brutta” copia.
La verità è che di cantautori ne è piena l’Italia. Nonostante l’incapacità, sempre più diffusa, di usare la propria lingua, regalata dall’uso di sistemi più veloci che ti fanno perdere l’allenamento nella padronanza dell’Italiano, restiamo sempre i figli degli oratori, dei poeti e degli scrittori che hanno appassionato l’Europa e, in molti casi, il mondo intero.
Tutti questi cantautori dove sono?
Effettivamente tutto ciò che non è Mainstream, si trova con una difficoltà che non siamo più abituati ad avere nelle nostre ricerche. Esistono cantautori famosi oggi, come Daniele Silvestri, Nicolò Fabi, Max Gazzè, Brunori Sas, Capossela, ecc, ecc… che fanno ancora innamorare gli amanti del cantautorato.
Ma a parte questi pochi che, con grande dignità, portano il peso del confronto con i grandi miti, gli altri non sono Mainstream. Questo rende difficile una stima oggettiva.
Non sappiamo se il cantautorato italiano è morto, ma una cosa è certa, se ci sono cantautori che chiameremmo tali, si aggirano timidamente nei vicoli stretti della grande metropoli della musica.
G.Lo Russo