“Fratelli d’Italia” il singolo cinico e vero di Urano

Una cruda denuncia verso uno Stato distante, lontano dalla quotidianità del Suo popolo, un popolo che, già in ginocchio prima dell’emergenza sanitaria, si ritrova oggi a dover fare i conti con aiuti che tardano a giungere e promesse non mantenute.

Il brano, scritto da Urano e postato inizialmente sui Social come uno sfogo, senza avere in programma la distribuzione sulle piattaforme digitali, ha raccolto tantissimi feedback positivi, visualizzazioni e condivisioni, diventando virale su TikTok e diffondendosi in maniera capillare sui profili e nelle stories di utenti appartenenti a fasce d’età eterogenee, anche molto distanti tra loro.

«Sembri la Mafia che in silenzio uccide; tu che ci aiuti? Non ti si addice!
Come puoi chiederci di essere onesti?
Quando prometti ma poi non aiuti, siamo italiani, figli delusi.
(…)
Non sono di Destra e né di Sinistra, sono un cittadino, io sono realista.
Sono per la gente, il barista, il dottore e l’agente.
Per quelli che non hanno niente, che si alzano ogni mattina
per portare il pane alla propria bambina che sogna di essere una ballerina»

“Fratelli d’Italia”, che inizia e si conclude con una tra le più celebri e profonde citazioni di Charlie Chaplin contenuta nel film “il Grande Dittatore”, con la quale l’immenso Artista britannico invita il popolo a non mollare, a non arrendersi a uomini-macchina privi di cuore, non vuol essere manifesto di o contro una specifica posizione politica, piuttosto, punta ad essere l’urlo di una popolazione in difficoltà, il grido dei nostri giovani che non vedono all’orizzonte un futuro semplice, ma disseminato di incertezze, timori e difficoltà.

Punto centrale del brano è la dignità, quel rispetto verso se stessi, verso il proprio valore in quanto essere umani a cui ciascuno di noi ha diritto, tenendo sempre presente che nessuno è una macchina, ma che siamo tutti uomini, uomini che senza dignità smarriscono la strada e, frustrati e delusi, si perdono.

«Le persone che non riescono ad arrivare a fine mese sono sempre di più – dichiara Urano – e gli aiuti promessi dal nostro Stato non sempre arrivano. Sono un lavoratore e sono stanco di non veder riconosciuti i diritti che la Costituzione richiama nei propri articoli, in particolare il numero 36, che parla appunto dei diritti dei lavoratori. I contratti sono fittizi, il nero è sempre troppo. È importante ricordare che non siamo macchine, ma uomini, uomini che, privati della propria dignità, si perdono».

“Fratelli d’Italia” riconferma lo sguardo attento e sensibile e l’anima cantautorale dell’artista, un artista che arriva dritto al cuore di chi lo ascolta, in grado di trasporre in musica ogni aspetto della vita, dall’amore alle situazioni più complesse e dolorose, facendosi portavoce delle persone più fragili ed ora, di un’Italia che si sente abbandonata da chi la rappresenta, o così dovrebbe fare. Ma citando il grande Chaplin, “Il potere che hanno tolto al Popolo, ritornerà al Popolo”, perché “la libertà non può essere soppressa” e la Musica, come ogni forma d’Arte, può e ha il compito di essere veicolo di messaggi, messaggi che, come Urano si augura, hanno bisogno di essere ascoltati.


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