In questi anni: ho cercato, interpretato, percepito, sentito, studiato; ho provato dolore, frustrazione, necessità di cambiamento nell’esigenza di riconoscermi ed ho capito che tra i singoli e plurali passi d’ogni uomo, le strade sono infinite e l’amore è la luce delle stelle che i nostri occhi accendono al buio cielo notturno.
Da qui è arrivato lo Iumen. Lo Iumen, da quello che ho potuto intendere e percepire attraverso le mie ricerche letterarie, può essere definito come una “Lingua Artistica”, che unisce l’astratto con il reale nella reale astrazione dell’irreale; una sorta di linguaggio puzzle, dove la frequenza sonora è un’immagine che viene assemblata e costruita dall’ascoltatore.
Ho pensato e riflettuto, rimuginato e discernuto molto, prima di avventurarmi in un’esperienza simile, in quanto dura e faticante da decifrare ed interpretare, ma avevo la necessità di “scoprire” e da lì è iniziato il viaggio.
Presumo che vi chiederete quali siano stati i bagagli. Ebbene, la prime cose che ho messo in valigia sono state una manciata di terra, un recipiente d’acqua caduta dal cielo e un graniglio di sana presenza ritrovato nel profondo di me stesso.
Ho camminato molto, di giorno e di notte, tra spazi aperti e sterpaglie e ho scoperto che i viaggi sono “peterpaneschi” : inventano ogni giorno l’isola immaginaria che ancora non c’è e sono essi la proiezione di una presunta realtà, che viene vissuta ad un livello più sottile, incarnando, tra i passi lungo la starda, l’esistere.
Grazie a queste compenetranti orme, ho incontrato persone, animali, alberi, rocce, spiriti, angeli e demoni che mi hanno regalato un floema di conoscenza sparsa tra le pagine di libri e manuali.
Ho letto, ho ascoltato, ho captato la loro energia, che nel susseguirsi della strada si è trasformata nella chiave d’apertura al mondo reale.
La feritoia, era quel qualcosa che poteva far diventare autore lo spettatore.
Ora mi spiego: In una “Lingua Naturale”, le parole vengono interpretate in modo “diretto”, perchè il cervello le ha assimilate per il loro intrinseco significato, che ci è stato insegnato e tramandato sin da bambini. In questa tipologia di “Lingua Artistica”, invece, si vuole lasciar spazio all’interpretazione personale della parola, concatenando abbreviazioni, anagrammi, palindromi e simbologie antiche. Da questo preciso punto è nato un dizionario di 285 termini che raccoglie al suo interno terminologie connesse a storia, letteratura, poesia, simbologia, arte e astrazione immaginaria, con sottili collegamenti “grafo-onomatopeici” alle lingue “Storico-Naturali”.
La sua essenza particolare è l’accesso ad una interpretazione personale, che può manifestarsi attraverso il semplice ascolto interpretativo, attraverso la lettura dei testi tradotti, attraverso la traduzione ad immagini.
Qui sotto in allegato “Way,Kid,Leds” la prima pellicola del progetto: