E’ uscito Apriti Cielo live. Mannarino continua a far sognare.

In tempi di crisi, umore a terra e malcontento, Mannarino ha deciso di guardare a sud. Al sud di Mujica e a quello di Chico Buarque, un modo di pensare (e di suonare) che cerca una terza via, che non dimentichi i colori né la tristezza. Abbiamo incontrato il cantautore romano alla fine di una stressante giornata piena di interviste: abbiamo parlato di muratori, anarchia e musica brasiliana.

La storia musicale di Mannarino ebbe inizio in un club romano tra la stazione Termini e Rione Monti, verso la fine degli anni ’90. Quel locale era frequentato da ragazzi e ragazze di tutte le etnie: tra questi anche alcuni sudamericani.

 

Si faceva musica e Mannarino, 18enne, decise di cimentarsi con mixer e microfono, improvvisandosi dj di world music: “Mi ha aperto le porte del samba, del tropicalismo“, ricorda il cantautore a distanza di quasi vent’anni, “nel giro di poco tempo mi sono ritrovato ad esibirmi dal vivo accompagnato da una band di musicisti sudamericani. Mi hanno insegnato a scrivere in un modo diverso rispetto a quello in cui scrivevo prima. Rimasi folgorato da un album di Nitin Sawhney, ‘Beyond skin’, il punto più alto della world music: fu un’epifania”.

Ecco per te l’Intro di Apriti Cielo Live:

 

 

Scegli il servizio musicale: https://umi.lnk.to/ApritiCieloLive

Per maggiori informazioni su Mannarino

Pagina sito ufficiale: http://www.alessandromannarino.it/

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/officialMannarino/

Instagram: https://www.instagram.com/mannarino/

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here